C'è un artista che adoro. Si chiama Banksy e nessuno sa chi sia (per quanto molti pretendano di saperlo o di avrlo fotografato). Agisce di nascosto e misteriosamente, lasciando graffiti ironici e provocatori su muri di città un po' in giro per il mondo. Non solo irriverente ma anche poetico, come un bandito gentiluomo o un pittore fuorilegge.
Ieri ho letto sul sito di un giornale - ma non ricordo quale - che ne ha fatta un'altra delle sue, a Londra. "Una nazione sotto telecamere a circuito chiuso", di fianco ad una telecamera, appunto, che non è riuscita a filmarlo. La città si è svegliata e ha trovato un nuovo regalo, arrivato chissà come e chissà da chi. Come sempre, avanti così.
1 commento:
Un'ottimo modo per rallegrare e rendere poesia il grigio cemento delle città.
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