martedì 18 marzo 2008

Adulti responsabili


Domani è il 19 Marzo, giorno in cui la tradizione festeggia la festa del papà.

In questa ricorrenza sono coinvolti soprattutto i bambini che durante l'attività scolastica compongono poesie e regalini "fai da te" per i loro papà. Da sempre a scuola siamo stati tutti più o meno coinvolti in questo genere di consegne e benchè io non ricordi nulla creato da me di particolarmente elettrizzante, credo che a mio padre abbia fatto comunque piacere.

Oggi però molte scuole preferiscono tacere questa festa per non creare traumi psicologici ai piccoli: la moltitudine di forme famigliari presenti lascia in ombra i papà e fa fare tante domande ai piccoli.Che hanno bisogno di risposte.

Separazioni, divorzi, carcerazioni, malattie mentali, tossicodipendenze...Sono molteplici le cause che fanno venire meno il rapporto coniugale.Il rapporto genitoriale però non viene mai meno.Un papà è sempre un papà, una mamma è sempre una mamma, indipendentemente dal percorso di vita che ha intrapreso.Indipendentemente dal rapporto affettivo che ha stabilito.
Il Dna è lo stesso.Non si fa il loro bene cancellando una festa e cercando di sottacere un "problema", i bambini hanno dentro queste domande, se le portano dietro, festa del papà o no.
Gli adulti hanno il dovere di tirare fuori dai piccoli le preoccupazioni profonde, i silenzi pieni di significato.
Per raccontare la verità -spesso piena di sofferenza- ci vuole coraggio, chiarezza, trasparenza, responsabilità.Gli adulti ci sono apposta, per aiutare a crescere.

Mi piacerebbe che la festa del papà non fosse taciuta per paura delle conseguenze.Delle domande.
Siamo adulti e i bambini devono sapere la loro storia.

Auguri a tutti i papà.
Chi lo è e chi lo diventerà.

giovedì 13 marzo 2008

Farfalle


Stamattina, mentre ero di ritorno a casa mi è capitato di pensare a una questione che quest'inverno era uscita insieme ai miei amici.
Il passaggio mentale è stato:bella giornata-caldo, caldo-primavera, primavera-farfalle, farfalle-farfalle nello stomaco.

Il passaggio è stato poi immediato.

Quest'inverno, durante una serata di giochi tra amici, abbiamo giocato a "pecoroni".
Un gioco da tavolo, in cui ogni giocatore scrive su alcuni foglietti delle cose, oggetti, valori...insomma, quello che vuole.
I foglietti anonimi vengono poi raccolti e tra tutti quelli scritti se ne scelgono 5.
Viene poi letto il contenuto di ogni foglietto e si stila una lista.
Ogni giocatore stila la sua lista personale, attribuendo ad ogni voce un valore, da uno a cinque.
Cinque è il valore della cosa più importante.
Dopodichè si fa la somma totale e si stila la classifica complessiva.
Per ogni voce della lista generale - costituita dalle somme dei voti individuali-che corrisponde a quella del singolo, si attribuisce un punto.
Vince chi fa meno punti, il NON PECORONE.

Questo era per introdurre...
La questione che ci aveva fatto discutere era l'attribuzione di punteggio a due cose in particolare:
le farfalle nello stomaco e la telecinesi.
Per "telecinesi" si intende la capacità di influire sul mondo esterno, ad esempio, spostando gli oggetti.
Per "farfalle nello stomaco" si intende quella sensazione di leggerezza, brivido, sconvolgimento, batticuore che si ha quando si è innamorati.

La domanda che era nata tra noi era: se dovessi scegliere tra una delle due, che cosa sceglierei?
La capacità di spostare le cose, rimettere in ordine la stanza in un battibaleno....oppure sentirmi quasi svenire dall'emozione quando vedo il mio amato/la mia amata, senza mai cadere nella routine, anche dopo 50 anni di vita insieme?
Certo, sentirsi svenire tutte le volte che vedo il mio lui/la mia lei, potrebbe davvero essere un problema, soprattutto con l'avanzare dell'età...ma il discorso è più ampio...
Preferisco un potere o un' emozione?
Fare volare piatti e bicchieri o amare come il primo giorno?

Quella sera tra i due, avevo scelto la telecinesi.
Ero in una situazione particolare, non lo pensavo davvero.

Io scelgo le farfalle.

domenica 2 marzo 2008

Riflessione

La vera ed unica cosa che manca ai cani è la capacità di fare le fusa.