domenica 29 aprile 2012

Naturalità che non spaventa.

Sapendo che l'indomani la temperatura si abbasserà a dismisura e che porterà cappotti, cappelli e nuvole bianche appoggiate alle labbra, il contadino non deciderà di seminare i semi a cui tiene di più. Deciderà di farlo, accetterà il rischio quando il tempo si mostrerà appena favorevole, pur sapendo che è la natura a vincere, sempre e comunque. E' il gelo di domani assaporato nelle narici a spaventarlo, non il rincorrersi dei venti, dei forti acquazzoni e del sole cocente. Che ci saranno, si, ma non si sa quando arriveranno. Comunque ne sarà valsa la pena, perchè l'imprevedibilità può regalare raccolti inaspettati, generosi. Nel profondo del cuore coltiva il desiderio di frutti abbondanti. Ma il gelo di domani taglia già la faccia. E i semi, fino a domani, saranno al sicuro, nel caldo del suo taschino.

mercoledì 25 aprile 2012

Liberi dal male.

Giorno della liberazione, 25 aprile. Data di cui ancora possiamo sentire il profumo, il sapore attraverso il racconto di chi quella Liberazione l'ha vissuta, l'ha desiderata, ha contribuito a realizzarla. Festa civile, che a dirla così sembra meno importante delle feste religiose del natale, della pasqua in cui si ricorda qualcuno vissuto, esistito tanto tempo fa...(E un dubbio 'di Tommaso' abita anche le mie cellule).. Oggi invece le testimonianze possono essere talmente vicine, palpabili, vive e vibranti che dovrebbero vederci tutti in piazza, non solo a cantare 'bella ciao' ma a tenere vivo quel pezzetto di storia e di dolore, che come sempre rende possibili le trasformazioni.