martedì 15 luglio 2008

Piccolo e cervellotico omaggio ad una band che ha la mia stima.

Ogni tanto trovo qualche canzone in inglese di cui riesco a capire più o meno tutto il testo, ma sono casi rari, generalmente colgo qualche passaggio qua e là.
A volte mi bastano questi brevi lampi per farmi un'idea del messaggio della canzone. Idea del tutto personale, del resto, che non coincide necessariamente con la verità, ma da quel poco che colgo mi piace immaginare e trovare il mio messaggio. Traduco il ritornello, o solo un verso o il titolo solamente e quello che ottengo non è una serie di concetti e riflessioni, ma un'idea limpida e pulita, un messaggio chiaro, più spesso una situazione unica e semplice. Situazione che rispecchia un momento della mia vita, un lato del mio carattere, una parte dei miei pensieri. La canzone diventa un simbolo, un'icona, un inno.
In questo modo Boys don't cry diventa un sorriso coraggioso di fronte ad ogni tipo di dolore, Heroes è la convinzione di poter essere qualcuno, We are the champions ne è la conferma. Semplici intuizioni senza il fardello di tanti altri pensieri.
Nel loro piccolo, anche i sei ragazzi scozzesi semisconosciuti che compongono i Camera Obscura - da quasi un anno sul mio iPod, finalmente ieri dal vivo in Italia - hanno fatto la loro parte nel regalarmi questo genere di emozioni. Lloyd, I'm ready to be heartbroken, Let's get out of this country, If look could kill... Mentre penso e mi compiaccio della schiettezza di queste immagini, mi rendo conto di quanto sia difficile per me esprimere chiaramente questo concetto di cui ho parlato fino ad ora. Forse un giorno ne farò una canzone, in inglese.

1 commento:

Unknown ha detto...

Fa strano sentire degli scozzesi fare country, ma bravi, anche il loro sito internet è benfatto.

byez
Pluto

pluto.blog.aruba.it