Poca gente sul vagone, che andava avanti lentamente attraverso i lavori in corso che affliggono le notti estive di questa grande rete sotterranea. Poca gente, stanca, abbandonata sui sedili o contro i pali per sostenersi, che non vedeva l'ora di buttarsi su un letto.
Vedere queste persone in viaggio insieme verso la propria casa - per forza o per necessità - raccolte e cullate dal movimento del treno, mi ha suscitato un poco di tenerezza. Ho subito pensato a un passo di Hobbes, di cui avevamo discusso in ufficio un po' di tempo addietro, in cui si dice che "homo homini lupus" e che la diffidenza, il sospetto e l'avidità regolano i rapporti tra gli uomini.
Ho pensato che in quel momento non era vero. Tutta la fragilità umana era lì su quella carozza e solo un grande senso di pace e quieto abbandono ci accomunava nella corsa verso le nostre case.
Matteo
1 commento:
super!!!
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